Guardando nella storia dei manga giapponesi, si capisce subito che Osamu Tezuka, crea le basi per il fumetto giapponese, imponendo un nuovo stile grafico ispirato ai cartoni animati della Disney (personaggi arrotondati, infantili e con grandi occhi) e un nuovo modo di raccontare le storie con delle tecniche narrative molto visuali, vicine al cinema. Investito del titolo di "L'Imperatore del Manga", Tezuka è stato un autore prolifero dall'instancabile creatività. Negli anni Cinquanta Tezuka realizza numerose opere di successo come "Kimba il leone bianco"dove il valore della Vita e del rinnovarsi della Natura si ritrova nella lotta di tre generazioni di leoni bianchi per la pace nella giungla. Disegna il celebre "Astroboy": la storia, ispirata al Pinocchio nostrano ma rivista in chiave robotica, inaugura il genere fantascientifico. Grazie al merchandising esplode la moda di Atom da eroe di carta a gadget dai mille usi e consumi.Tezuka crea per il pubblico femminile il primo shojo manga ossia fumetto per ragazze, intitolato "La principessa Zaffiro". Osumu è anche famoso per essere stato uno dei primi grandi produttori di Anime, infatti fondò una azienda per realizzare in versione animata i suoi manga.
Buon Giorno A tutti!
sabato 14 febbraio 2009
Osamu Tezuka il padre dei manga
giovedì 12 febbraio 2009
Figli dei manga
mercoledì 11 febbraio 2009
Che stile grafico hanno i manga?
I personaggi possono assumere moltissime espressioni facciali e possono passare da proporzioni realistiche a proporzioni umoristiche, C’è una sorta di frattura tra lo stile dei personaggi (il disegno è focalizzato sui personaggi) e lo stile degli scenari (con l’utilizzo a oltranza di linee cinetiche che rendono il paesaggio più sfumato).La grande quantità di onomatopee va a rinforzare l’impatto delle espressioni dei personaggi (questo rende la traduzione dei manga difficile). Vi è un uso molto più largo delle onomatopee che in occidente, e si arriva ad usarle per sottolineare il sorriso , il silenzio , il batticuore o lo scintillio .Ampio uso dei retini per le decorazioni, per le ombre o per sottolineare l’azione. (i retini sono nuvole di puntini neri che secondo la
loro dimensionee il loro numero simulano diversi toni di grigio e diverse trame nella stampa in bianco e nero).Uno dei tratti più noti ed evidenti dei manga sono i grandi occhi “ a finestra” dei personaggi.Questo è dovuto a Osamu Tezuka, il pioniere e padre dei manga e anime. Egli aveva cominciato a disegnare fin da bambino ispirandosi a personaggi del mondo della Wald Disney come Braccio di Ferro, Topolino e Betty Boop. L’interpretazione più romantica vuole che essendo gli occhi lo specchio dell’anima e avendo i protagonisti dei manga delle grandi anime, anche i loro occhi non possono che essere grandi.martedì 10 febbraio 2009
Elementi Tecnici e Pratici
Il manga si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, e cioè dall'ultima alla prima pagina (secondo le consuetudini occidentali), in questo modo la rilegatura sarà alla destra del lettore e le pagine "libere" alla sinistra. Anche le vignette si leggono da destra verso sinistra, dall'alto verso il basso. Mentre le storie di avventura dedicate ad un pubblico di ragazzi ed adulti maschi sono caratterizzate da una disposizione abbastanza semplice, si è creato nel genere dedicato alle ragazze, lo shojo, un modo innovativo di trattare la disposizione delle singole vignette. Per creare effetti drammatici intensi e sottolineare i sentimenti che entrano in gioco nella storia il disegnatore fa spesso scomparire le linee divisorie delle singole vignette. La struttura della pagina diventa più importante di quella del riquadro isolato. Così una sola scena si può sviluppare su due intere pagine a fronte, i contorni dei pannelli si sovrappongono, e con essi i vari significati trasmessi dal disegno.Anche il balloon contenente il testo non è più presentato su di un'unica linea di lettura: compaiono fumetti di testo pensato, di testo parlato, di testo fuori campo che si distinguono tra loro solo per lievi differenze grafiche e sono posizionati nella pagina in maniera apparentemente confusa.In realtà, un lettore giapponese, allenato alla lettura non alfabetica, riesce più facilmente di un lettore occidentale alle prime armi ad orientarsi in questo universo di segni, dove gli viene offerta una grande libertà di percorso. Gli occhi vagano nella pagina cogliendo inizialmente alcuni dettagli, scelgono di soffermarsi prima su alcuni tipi di testo e poi su altri, ricavando alla fine non una lettura analitica di contenuti, ma una coinvolgente impressione generale di ciò che sta accadendo.
lunedì 9 febbraio 2009
Le origini della parola manga
Manga: man=strano,ga=disegno. Benché nella lingua giapponese indichi il fumetto in generale, in Italia viene generalmente usato per indicare fumetti di sola provenienza giapponese. Alla lettera significa “immagine divertente” o “immagine in movimento”. Nel paese nipponico la regola è specificare l’origine del fumetti, se stranieri/importati. Quelli provenienti dall’Italia per esempio, verrebbero chiamati “Italia no manga” letteralmente “manga italiani”. I manga hanno in Giappone un ruolo fondamentale e importante, sono considerati un mezzo espressivo alla pari di libri o film. In Italia il termine manga è per lo più utilizzato per indicare i soli fumetti di provenienza giapponese.La parola manga fu utilizzata per la prima volta da Katsushika Hokusai per dare il titolo ad una sua raccolta di disegni e schizzi.